alla Settimana del Design di Milano
15 aprile 2025

Milan Design Week 2025.
Il nostro team di design dell’esperienza, guidato da Fabio Scotto di Clemente, è tornato da Milano con una convinzione ancora più forte:
L’emozione, la narrazione e la sensorialità sono i nuovi materiali del design.
Due installazioni hanno colpito in modo particolare Fabio:
Lavazza – Il caffè come rituale immersivo
In una scenografia avvolgente, Lavazza ha trasformato un gesto quotidiano – bere un caffè – in un’esperienza culturale, poetica e quasi spirituale.
Una leggera nebbia si sprigionava dal centro dell’installazione, dove una doccia fresca evocava la pioggia in una foresta tropicale. L’umidità nell’aria, il profumo del caffè e della terra bagnata, il suono ovattato delle gocce creavano un’immersione multisensoriale, che risuona con la nostra memoria istintiva.
Perché è una novità?
Perché lo spazio non si limita più ad accogliere una funzione. Parla a tutti i sensi, attiva la nostra memoria sensoriale profonda e reinventa il rituale come esperienza radicata nel corpo.
Google – La tecnologia emozionale
Google ha sorpreso con un’installazione delicata e umile: niente schermi ovunque, ma luce e interazione fisica.
Qui si poteva letteralmente toccare la luce. I fasci reagivano al movimento, alla presenza, creando un dialogo sensoriale tra l’essere umano e lo spazio. L’esperienza sonora, avvolgente e ipnotica, apriva una nuova dimensione – quasi meditativa – dell’esperienza tecnologica.
Perché è una novità?
Perché si tratta di una tecnologia fluida, emozionale, quasi invisibile. Lontana dall’imporre, accompagna i gesti, calma la mente e crea una connessione sensibile con l’ambiente. Lo spazio diventa un’interfaccia intuitiva, un rifugio sensoriale.
In Factory, queste due esperienze rafforzano la nostra convinzione: il futuro del design passa attraverso un’intensità sensoriale controllata.
In un mondo saturo di informazioni e immagini, innovare significa riportare i corpi nello spazio, toccare le emozioni, risvegliare le percezioni profonde.
Non progettiamo semplicemente spazi funzionali o estetici.
Plasmiamo luoghi che si vivono, si sentono, si ricordano.
Luoghi che lasciano il segno perché risuonano con ciò che siamo nel profondo: esseri sensibili.
Il design dell’esperienza non è più un valore aggiunto: è il cuore stesso del nostro modo di pensare l’architettura d’interni.
Milan Design Week 2025
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